Legnano, 13 settembre 2016 – Salva pedone: forse il nome non è particolarmente fantasioso, ma se il sistema collocato e collaudato per la prima volta ieri a Legnano manterrà le promesse tutto questo passerà in secondo piano. Alle 20 di ieri sera in via Matteotti gli ideatori di questo innovativo sistema di segnalazione, brevettato in molte sue parti, hanno infatti dato il via a una sperimentazione che potrà condurre in breve tempo all’installazione dell’impianto su altri attraversamenti pedonali cittadini, garantendo ai pedoni un livello di sicurezza stradale superiore.
Nella sostanza il sistema è così strutturato: il pedone o il ciclista che si avvicinano all’attraversamento, una volta giunti nei pressi delle strisce pedonali premono la pedana interrata (volontariamente o meno) accendendo automaticamente una serie di luci led interrate, all’altezza delle strisce pedonali e sulle carreggiate, segnalando alle autovetturel’imminente presenza delle persone. «È un sistema all’apparenza semplice, ma che ha avuto bisogno di numerose prove e collaudi – spiega Olindo Torraca, responsabile di progetto di Smart Street, la società di Legnano che ha sviluppato il sistema -. Il passaggio fondamentale è stato trasformare l’idea in qualcosa di concreto.
Tutti i materiali utilizzati sono frutto di lunghe ricerche tra i produttori e a volte di specifica e dedicata ingegnerizzazione. Gli stessi alloggiamenti delle sorgenti luminose interrate potranno anche ospitare mini telecamere per il riconoscimento targhe». La prima applicazione del sistema è stata commissionata da Euro.Pa Service, società a capitale interamente pubblico che ha deciso di investire su questa idea: «Abbiamo pubblicato una manifestazione d’interesse per sistemi alternativi agli impianti semaforici a cui hanno risposto sette aziende – ha detto il presidente, Luca Monolo -. L’unica che ha accettato di provare in via sperimentale il proprio innovativo sistema di attraversamento pedonale è stata Smart Street». L’investimento fatto per realizzare questo primo attraversamento sperimentale? Ottomila euro.